Come servirlo correttamente. E gli errori da non fare…
Le bollicine, fanno allegria e convivialità! E quando parliamo di champagne, è importante che la degustazione e quindi il servizio siano curati nei dettagli, evitando errori che rischierebbero di guastare il brindisi. Quali sono allora le regole per servire bene uno Champagne?
I suggerimenti sono di Stéphane Revol, CEO della Maison di Champagne Comte di Montaigne, nel cuore della Francia e autentico territorio di origine dello Chardonnay. Eccoli:
In frigo almeno da 48 ore
Invece la conservazione ottimale delle bottiglie di champagne è in cantina oppure nell’ armadio refrigerato, preferibilmente coricate, per mantenere umido il tappo. La temperatura di servizio deve essere tra i 10 e i 12°C (la stessa delle cantine nella Champagne).
Attenzione ai raggi UVA/B
La luce non è amica degli champagne. Meglio conservare le bottiglie in ambiente buio e senza luce diretta. I raggi UV possono compromettere la struttura del vino, tanto che in Champagne si parla di goût de lumière, una alterazione aromatica data dalla prolungata esposizione alla luce.
Utilizzare bicchieri a tulipano
Gli aromi, nelle declinazioni fruttate, speziate o floreali, vengono valorizzati da un calice più corto ed arrotondato, con una svasatura sull’imboccatura; una forma che ricorda il tulipano. E’ suggerito anche tenere il bicchiere dallo stelo per non alterare la temperatura del vino con il calore della mano. Sconsigliato invece servire lo champagne in bicchieri ghiacciati: rischierebbero di comprometterne gli aromi.
Avvinare il bicchiere
Se usati solo nelle grandi occasioni, i calici possono avere un odore di chiuso o di detersivo usato durante la pulizia. Per essere certi che il bicchiere non abbia odori che possano compromettere la percezione dei profumi, è meglio avvinare i bicchieri prima del servizio: si versa un poco di vino nel calice facendo roteare il liquido sulle pareti e poi si svuota.
E gli errori da non fare? questi:
Riempire il bicchiere di colpo
E’ consigliabile versare lo champagne lentamente, inclinando il bicchiere, per favorire la formazione di bollicine. Quando la schiuma diminuisce si ricomincia a versare, fino a riempire la metà del bicchiere. Fare attenzione anche a come si tiene la bottiglia: non dal collo (per non scaldarla).
Servirlo troppo freddo
Uno champagne ghiacciato abbassa l’effervescenza, altera lo sviluppo degli aromi e anestetizza il palato. Di contro, evitare anche una temperatura eccessiva che provoca troppa schiuma e copre gli aromi fini.
Stappare col botto
Aprire la bottiglia con il botto non è raffinato… Molto meglio coricarla, tenendola dal fondo con una mano sola. Appoggiare un pollice sopra il tappo, allargare la gabbietta e toglietela. Ruotare, poi la bottiglia (e non il tappo) che, girando si staccherà da solo aiutato dalla pressione interna.
Servire con il ghiaccio nel bicchiere
A contatto del ghiaccio gli aromi e i profumi dello champagne vengono alterati. Meglio quindi limitarsi a servirlo alla temperatura sopra indicata, senza null’altro.
Prosit!
Ah dimenticavo: questo vale anche per i nostri ottimi spumanti italiani metodo classico!